Il furto di un motorino provoca nel proprietario e nei suoi amici la voglia di farla pagare ai marocchini,
accusati, ovviamente, del fattaccio. La rappresaglia, che non va come i protagonisti si aspettavano, offre loro l’occasione
di affrontare un problema ormai molto presente nella società italiana: la diversità delle religioni.
DI CHE DIO SEI è uno spettacolo con cinque canzoni, per una riscoperta della fede cristiana messa a confronto con i valori di
altre religioni: in particolare l’ebraismo, l’islamismo e il buddismo, e nuovi movimenti spirituali di tendenza.
DI CHE DIO SEI non vuole essere neutro, o pilatescamente ecumenico. La proposta è onestamente evidente: la religione
cristiana è, secondo noi cristiani, quella giusta. Il testo lo fa capire suggerendo di riflettere sui valori che il cristianesimo
propone: l’uguaglianza fra tutti gli uomini, l’uguaglianza tra uomini e donne, la bontà del creato, il perdono dei nemici,
il comandamento dell’amore verso tutti, il fai agli altri ciò che vorresti che gli altri facessero a te, che Gesù stesso ha
indicato come sintesi di tutta la Legge e dei Profeti, cioè della sua proposta.